Avete presente quando partite con l’idea di voler fare una ricetta e proprio non ve la levate? Quando l’idea ce l’avete dalla sera prima e siete andati a procurarvi un broccolo romanesco (che tra l’altro a voi non è mai piaciuto tanto) e avete messo i bambini a spezzare gli spaghetti in pezzetti da due o tre centimetri.
E avete fatto in modo che ci fosse tutto pronto in casa e che l’unica incombenza fosse di andare a prendere la razza il giorno dopo, meglio quella chiodata, ma insomma un meseo fa c’era e non c’è motivo perché non ci possa essere anche il giorno che serve a voi.
Poi una cosa o uscite di casa tardi e correte tenendo per mano il bambino e facendolo sventolare come una bandiera a Trieste e arrivate in pescheria e la razza non c’è. E voi in pochi secondi nominate invano tutto il mese di gennaio e anche il mese successivo e ripiegate su altro.
Ma il pescivendolo è un burlone. La razza c’è.
- 1 razza pulita di media grandezza
- un broccolo romanesco
- 200 grammi di spaghetti
- 1 confezione di pelati
- 4 o 5 filetti di acciuga sott’olio
- 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
- 1 cipolla, 1 carota, 1 costa di sedano
- 2 spicchi d’aglio
- prezzemolo
- peperoncino
- sale
La ricetta è piuttosto semplice.
Si fanno bollire le ali di razza in un paio di litri di acqua assiema a sedano, carota e cipolla.
Ne ricaverete un bel brodo spesso grazie alla gelatina contenuta nelle ali stesse.
Filtratelo e spolpate le ali mettendo da parte la polpa.
Con l’olio fare un soffritto con aglio tritato e acciughe e peperoncino secondo i gusti e il prezzemolo che toglierete prima di aggiungere il pomodoro poi aggiungete i pelati e fate leggermente restringere.
Aggiungere le cimette del broccolo e cominciare cuocere con il brodo della razza.
Aggiungere gli spaghetti spezzati abbastanza finemente e portare a cottura. Salate leggermente e aggiustate alla fine.
Cinque minuti prima di concludere la cottura aggiungere la polpa della razza.
Aggiustate di sale e servite.