Era un po’ che non usavo l’aringa. Faccio per la prima volta caso che al mercato davanti ad un barchino c’è una coda sproporzionata, da fare invidia agli altri e da causare ritorsioni, blocchi o bucature delle gomme.
Guardo e ci sono effettivamente blocchi di baccalà salato e anche già dissalato, acciughe di ogni risma e la cassetta di aringhe coperta da carta cerata.
Nello stesso banchino formaggi di pecora e di mucca.
Una mano mi chiama. Uno spacciatore di vino della zona mi chiama e mi chiede se anche io frequento. Certo che si, ero venuto a prendere delle aringhe. Di che tipo mi chiede e, come poi risponderò alla signorina che mi serve, dico “Di entrambe”.
Quando spiego a qualcuno perché una si chiama da latte molti storcono la bocca. Sciagurati che non si proveranno mai ad assaggiare il latte del tonno.
per quattro persone
- 1 aringa da latte
- 1 litro di latte
- 1 finocchio
- 1 cipollotto
- 1 patata media
- sale e pepe
- olio extravergine di oliva
Pulire l’aringa che non è facile ma trovate tanti bei tutorial su YouTube.
Mettere i filetti ed il latte dentro al latte e lasciarli marinare una notte.
Sgocciolare e asciugare. Battere al coltello tutto quanto dopo aver passato il latte in una padella antiaderente bollente per due minuti.
Fare una querelle per ciascun commensale.
Tritare i vegetali e metterli a cuocere tutti assieme con l’olio. el finocchio mettere anche le barbine.
Appena perdono il sentore di crudo aggiungere l’acqua e far andare fin quando la patata non si disfa.
Frullare il tutto e regolare di sale e pepe.
Quenelle al centro del piatto e crema attorno. Giro d’olio.