Ci sono dei passaggi generazionali che bene o male accadono. Che magari uno ne farebbe anche a ameno perché, come in questo caso, non indicano il riposo per chi passa la mano ma sono indicativi del decadimento di quella persona, del suo non farcela più.
La raccolta degli asparagi selvatici è uno di questi, mio suocero non ce la fa più e mi ha indicato i suoi posti, tutti, quelli dove andava da ragazzo e quelli dove per anni ha portato mio figlio e le mie nipoti.
Abbiamo raccolto in questa prima uscita quasi mezzo chilo di questi preziosi steli verdi. Altri li abbiamo lasciati perché spuntati in greti troppo ripidi.
Mia moglie dice frittata e io le dico di prepararsela, lei scuote il capo e dice che ne posso fare cosa voglio. Tagliolini dico io che è tanto che non li mangiamo.
- 500 grammi di tagliolini
- 500 grammi di asparagi
- 2 scalogni
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 1 noce di burro
- 2 foglie di salvia
- parmigiano reggiano
- sale e pepe
Pulire gli asparagi e mettere le parti più dure nell’acqua salata bollente nella quale poi cuocerete i tagliolini.
Nel frattempo tritare gli scalogni e metterli in padella assieme all’olio e alle punte di asparago tagliate a pezzetti di 1 centimetro. Fuoco moderato.
Prendere gli asparagi bolliti ma ancora croccanti e frullarli bene con un ramaiolo di acqua, una presa di sale e le foglie di salvia.
Filtrare questo frullato e mettere il liquido in padella. Fuoco sempre basso.
Cuocere i tagliolini e saltarli in padella assieme al burro e ad un giro di pepe.
Il parmigiano mettetene il minimo indispensabile, che si senta poco più di poco.