Il nome felicemente fantastico me lo ha suggerito il figlio numero uno. Mi sento l’ispettore Sidney Wang in Invito a cena con delitto quando chiamo così i miei figli. Ma è l’anonimato che lo richiede.
Che in realtà io son pronto a farmi colonizzare. Da ragazzo parlavo male degli americani e anche adesso non penso gran bene per molte cose ma dal punto di vista gastronomico, e non solo, devo dire che la loro evidente mancanza di storia ha favorito lo sviluppo di una cosa grandiosa che è giovane e per questo irruente.
È gramsciana. O almeno così io la vedo: Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza. Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
È cucina agitata che deve trovare ancora spazio per l’organizzazione e come basi di studio, almeno quella che ci arriva per tv o fast food o rete, ha l’esperienza della strada e della disponibilità al meticciato (anche se a volte se ne dimentica).
Cena di un venerdì e preparazione quasi estemporanea.
- mezzo petto di pollo grande
- 1 uovo
- 20 cucchiai di pane grattugiato (1/4 integrale e 3/4 quello che utilizzate di solito)
- 2 spicchi d’aglio
- 4 cucchiai di olio
- 1 mezzo cucchiaino di cumino in polvere
- 1 mezzo cucchiaino di coriandolo in polvere
- 1 punta di curry
- sale e pepe
Tagliare il petto di pollo pulito in cubetti piccoli come una piccola noce o una grossa mandorla.
Metterlo a marinare con l’uovo sbattuto e una presa di sale e pepe per un’oretta.
Mischiare il pane con l’aglio grattugiato, l’olio, le spezie e una presa abbondante di sale e pepe.
Sgocciolare per bene il pollo dall’uovo e impanarlo almeno mezz’ora prima della cottura che avverrà in forno a 220 gradi con il grill ventilato fino a cottura e doratura superficiale.
Servire come nella foto con salsa barbecue e ketchup, salsa agrodolce piccante cinese e – peggiore – maionese. Vanno bene, benissimo, anche quelle confezionate.
Nota: mentre cuociono questi bocconcini di pollo emaneranno un profumo che vi ricorderà, per certi versi, il kebab. Non vi piace? Peggio per voi.