Sostanzialmente si tratta di ripetere la ricetta del post precedente.
Però bisogna fare attenzione perché le proprietà alchemiche del fuoco concentrano i sapori e il sale rischiando di rendere quanto di piacevole può essere in un ammasso fumigato e salato che vi costringerà a dissetarvi con litri e litri di birra.
Non necessariamente è un male ma per bere litri di birra non servono scuse e berla assieme a qualcosa che ci piace e che ci fa salivare abbondantemente è ancora più piacevole. E la prima volta che li ho fatti è successo proprio questo.
Quindi l’ingrediente principale del piatto deve essere l’attenzione e la capacità di seguirlo in ogni momento. Tre fuochi accesi sono necessari quindi regolatevi se dovete preparare altro per la vostra cena.
- 200 grammi di riso carnaroli
- 4 cipollotti bianchi
- mezzo litro del latte in cui avete tenuto a bagno per 24 ore le aringhe
- 50 grammi di burro
- acqua
- pepe
- 1 piccolo limone non trattato
Pulite i cipollotti e tritateli a piccole rondelle ricordandovi di utilizzare anche il verde. Il verde tagliato sottilmente di due cipollotti tenetelo da parte per finire la ricetta.
Metteteli a stufare assieme al burro.
Nel frattempo avrete messo due pentolini a bollire, il primo con il latte ed il secondo con acqua non salata.
Tostate il riso nei cipollotti e quando sarà ben caldo e lucido aggiungete metà del latte.
Portate a cottura con l’acqua non salata regolandovi comunque con i due liquidi per avere un risotto cremoso, saporito e lievemente affumicato.
Un minuto prima di spegnere il fuoco aggiungete il verde dei cipollotti.
Prima di servire aggiungete la scorza grattugiata del limone e qualche goccia del suo succo.