Gamberi e germogli

Quando mio zio, il medico, mi fece assaggiare per la prima volta un piatto “Mare e monti” a me parve qualcosa di sconvolgente.

In una pizzeria ordinò al posto mio e mi fece mangiare gli gnocchi con porcini e gamberetti. Tutto era tenuto insieme dalla panna e i porcini erano poco più di sottolio fatti così e così.

Per me era sconvolgente in quanto, penso tredicenne o poco più, vivevo di tanti cliché castro-enologici tipici di chi guarda al “si è sempre fatto così” e a quella cultura fondata sul sentito dire che porta più danni che benefici.

Invece con i germogli non si va sui monti ma si va nella terra, sotto terra.

I gamberi sono quello che sono, frutto degli acquisti di mia moglie che succede che prenda quello che le capita secondo il criterio “costano poco e ce n’è tanti”; che è un criterio anche valido ma non sempre.

E comunque se quel criterio lo usi sempre rischia di diventare faticoso e inopportuno.

Gamberi e germogli

  • 300 grammi di gamberi di media pezzatura già puliti
  • 1 confezione di germogli di soia
  • 3 cucchiai di colatura di alici o salsa di pesce
  • 2 spicchi d’aglio tritati
  • 1 centimetro di zenzero grattugiato
  • 3 cucchiai di farina
  • 2 cucchiai di olio di semi

Mettere l’olio in padella assieme all’aglio tritato e allo zenzero grattugiato.

Quando ha profumato bene l’olio alzare la fiamma al massimo e aggiungere i gamberi leggermente infarinati.

Far formare una bella crosticina poi aggiungere i germogli e far prendere calore, null’altro.

Due minuti prima di spegnere aggiungere la colatura (se avete salsa di pesce va bene uguale) e servire ben caldi.

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