L’ultima è quella che amo di più.
La panina unta rappresenta gola nell’immediato e pianti il giorno dopo, ma solo se siete sensibili.
L’ho lasciar per ultima perché per me che sono poco sensibile e rustico è quella più selvaggia, che non richiede nulla tranne delle uova sode per essere smorzata.
Da infante tendevo a scansare i ciccioli e anche la forza del pepe non mi faceva impazzire.
Sovente la si trova, come tutte le altre che ho descritto, troppo asciutta, secca. Penso sia fatta così per istigare alla beva, per costringere chi si sfida a chi ne mangia di più a finire anche un po’ alticcio. Ma spero sempre nelle persone, che non sia frutto di incompetenza o mancanza di voglia.
Dalle mie parti, ma penso sia una situazione comune a tutta Italia, ci si sfidava a chi mangiava più coppie di uova. Questo era l’intermezzo: una coppia di uova, un morso di panina e un bicchiere di vino.
- 500 gr di farina 00
- 50 gr di strutto
- 250 gr di pancetta salata (deve essere ricca)
- 12 gr di lievito
- 5 o 8 gr di pepe (a seconda di quanto la volete forte)
- 5 gr di sale
- 300 gr circa di acqua
Sciogliere a fuoco vivace la pancetta tagliata in piccoli dadi evitando che frigga.
Riporre in un contenitore e far raggiungere la temperatura ambiente.
Sciogliere lo strutto.
Sciogliere il lievito in 200 grammi di acqua tiepida e impastarlo con la farina.
Aggiungere tutti gli ingredienti e impastare. Della pancetta, ovviamente, aggiungete oltre ai ciccioli anche il grasso fuso.
Mettere in un contenitore unto e infarinato e fate raddoppiare.
Cuocere in forno a 200° per mezz’ora o fino a cottura, sia intorno che dentro.
Come le precedenti mettete in forno assieme alla panina un contenitore adatto con un bicchiere di acqua.