Pasta al gatto arrabbiato

Dalle mie parti si mangia il gatto. “Facevo per finta!!!” direbbe mio figlio ma poco lontano c’è un proverbio che dice “A Berlingaccio, chi unn’ha la ciccia ammazzi il gatto”.

Inventare nomi è un espediente utile per convincere i bambini a mangiare. In casa nostra il pesto si chiama sugo di drago.

Se avessi detto che avremo mangiato pasta con burro e acciughe probabilmente non avrei avuto successo così ho chiesto se voleva pasta con il sugo di maramaldo o quella col sugo di gatto arrabbiato. Ha vinto il secondo ma il risultato sarebbe stato lo stesso.

A tavola però è successo che mi ha chiesto: “Perché si chiama gatto arrabbiato?” e allora ho dovuto inventare che: ai gatti piace tanto il pesce e allora ci abbiamo messo le acciughe, piace tanto il latte e la cremina l’abbiamo fatta con il burro che è la parte più golosa del latte e che abbiamo messo il limone (la scorza grattugita) perché è aspro e quando si mangia si arriccia la faccia proprio come fa il gatto quando si arrabbia.

Pasta al gatto arrabbiato

per 4 persone:

  • 400 grammi di pasta
  • 60 grammi di burro
  • 10 filetti di acciuga sott’olio
  • scorza grattugiata di 1 limone (a piacere)
  • pepe

In una padella che poi conterrà tutto far sciogliere a fuoco moderato 20 grammi di burro e le acciughe.

Appena sarà tutto sfatto spegnere il fuoco.

Cuocere la pasta e versarla bollente nella padella assieme al burro rimanente e alla scorza di limone.

Niente fuoco ma saltate con vigore e si creerà una bavetta saporita, profumata e adatta ad ogni gatto.

Una spolverata veloce di pepe.

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