Le melanzane, l’ho ribadito più volte, non le adoro ma – citando Pulp Fiction – “… ci sto provando, Ringo, ci sto provando, con grande fatica…” a farmele piacere.
Allora le maltratto, le trito con rancore e dolore sul tagliere dopo averle cotte per tempi spropositati a temperature altissime.
Per odio e un po’ anche perché così poi posso mangiarle in piccole dosi lasciandole tutte alla furia famelica del bambino e della moglie che le spalmano sul pane, ci condiscono la pasta e le usano come contorno nelle cene estive. Io le uso solo come contorno, ho paura di farne altro.
Però così e negli altri modi raccontati qui le mangio. Non tante ma le mangio.
Qualcuno chiama questa ricetta “Caviale di melanzane” ma io mi sento un coglione a chiamarla così. Son melanzane cotte e battute. Fine.
- 2 o 3 melanzane grandi del genere che preferite
- 2 o 3 spicchi di aglio
- rametti di timo fresco
- olio extravergine
- sale e pepe
Lavate le melanzane e tagliate via l’attaccatura, tagliatene il meno possibile.
Dividere le melanzane a metà per la lunghezza e incidete la polpa con un coltellino senza staccarla o ledere la buccia. Fate in modo che i tagli si incrocino.
Sistemare sopra ad una metà l’aglio tagliato a lamelle e un paio di rametti di timo fresco.
Richiudere le melanzane con le loro metà e avvolgerle per bene, strette e che non ci possano essere uscite di vapore o liquido, nella carta argentata.
Cuocere in forno già caldo a 250° per circa due ore o fin quando non le sentirete proprio morbidissime al tatto.
Lasciarle riposare un quarto d’ora e toglierle dalla carte stagnola eliminando aglio, timo e liquidi.
Con un cucchiaio togliere la polpa e metterla in un tagliere. Battetela al coltello finemente.
Trasferite il trito in un contenitore e conditelo con sale, pepe ed olio.
Fate riposare in frigo e servite magari il giorno dopo a temperatura ambiente.