Fare la pasta fresca è quasi terapeutico, non la faccio spesso e nei miei comportamenti si vede. Mi piacerebbe farla più frequentemente ma, anche se il tempo che richiede non è eccessivo, tirare fuori la spianatoia mi costa fatica.
La fatica permea la mia esistenza in molti dei suoi aspetti. Fatica ad alzarsi, fatica a fare qualcosa o anche soltanto a chiamare qualcuno… e non è bello.
Mi rendo conto, non certo da adesso, che questa fatica mi ha fatto perdere opportunità, perdere amici e magari non è la fatica ma la capacità a scrollarmela di dosso.
Anche i contadini che nelle campagne andavano a lavorare, tra cui i miei nonni, pativano la fatica e la mattina si alzavano all’alba e lavoravano fino a quando il sole bruciava sulla pelle e via fino al fresco della sera. O finché anche il ghiaccio bruciava la pelle.
A casa poi la cena e, di quando in quando, anche questi pici. Nei giorni giusti sughi di carne, di anatra o oca. L’aglione più spesso o le briciole.
- 300 grammi di farina 0
- 100 grammi di farina di grano duro (se li volete più compatti altrimenti 400 grammi di farina 0)
- sale
- circa 200 millilitri di acqua tiepida
- aromi da aggiungere sono facoltativi (spiego in fondo)
Mischiare bene le due farine e fate la fontana sulla spianatoia.
Mettete la presa di sale e l’acqua. Tenetene un poca da parte che non si sa mai.
Se volete aromatizzarla aggiungete ora gli aromi. Guardate in fondo alla pagina.
Impastate con energia per circa 10 minuti poi formate la palla e avvolgetela nella pellicola. Fate riposare in frigo per circa mezz’ora.
Passato quel tempo spianatela in una striscia lunga e larga circa 20 centimetri spessa poco meno di mezzo centimetro.
Tagliate delle strisce dal lato corto larghe meno di mezzo centimetro e con le mani tirate degli spaghettoni. Meno di mezzo centimetro di diametro.
La pasta dovrebbe essere abbastanza soda. A me piace tenerla più morbida e “seccarla” con la farina man mano che la spiano e formo i pici con le mani.
Se volete aromatizzarli, a me piacciono molto con aggiunta di aglio, inserite gli aromi nella fontana e – in caso di aggiunte umide (succo di barbabietole, spinaci, aglio o altro) diminuite l’acqua. Con gli aromi secchi (zafferano, pepe o altro) l’acqua rimane identica.
Dicevo: per aromatizzarli all’aglio cuocete, per quella dose, 50 grammi di aglio sbucciato in abbondante acqua salata (mi piace che si senta). Quando sarà morbido passatelo al setaccio nel centro della fontana e, come ho detto sopra, ricordatevi di ridurre la quantità di acqua.