Oltre all’aspetto terapico, per chi ha un blog, c’è da tenere in considerazione anche quello meramente di auto-osservazione.
Mi sono reso conto che mangiamo spesso cose che sono simili, i soliti prodotti. Simili non vuol dire uguale. Agnolotti identici con o senza limone sono simili ma diversissimi. Un piccione cotto in maniera tradizionale o rosa cambiano totalmente ma sono simili.
Ho messo molte ricette con i calamari ed è probabile che ne pubblicherò molte altre. Mi piacciono troppo per non proporli e riproporli. C’è soltanto da capire come, forse è il caso che sconfini nelle ricette tipiche regionali.
- un bel calamaro a persona comprensivo di ali e tentacoli
- 1 cipolla rossa
- mollica bagnata nell’acqua
- 2 cucchiai di fagioli bolliti e sgocciolati a calamaro
- olio di oliva
- sale e pepe
- 2 spicchi d’aglio
- 1 barattolo di passata di pomodoro
Pulire il calamaro e separare ali e tentacoli. Tritare questi ultimi abbastanza finemente.
Tritare la cipolla e farla appassire velocemente in padella con 2 cucchiai di olio.
Aggiungere il trito di calamaro e salare leggermente. Far rosolare ed aggiungere la mollica di pane strizzata molto bene. Amalgamare sopra al fuoco.
Aggiungere i fagioli e continuare per due minuti la cottura. Spegnere e far freddare.
Riempire i calamari con l’impasto freddo e chiudere con uno stecchino.
Far insaporire l’olio in un tegame adatto assieme all’aglio.
Aggiungere i calamari e farli rosolare, sfumare con un poco di vino bianco e dopo che è evaporato l’alcol abbassare al minimo e coprire.
Tirate avanti a fuoco bassissimo più che potete poi aggiungete il pomodoro. Far tirare il sugo lentamente e spegnere quando il calamaro diventa tenero.
Regolate la salsa di sale e pepe.