Quando ho visto in libreria la prima volta I biscotti di Baudelaire mi son detto di lasciarlo li, non ho letto la quarta di copertina né l’introduzione.
Mi dicevo che era ancora, il solito, un altro insulso libro di letteratura e cucina e che quindi poteva rimanere a prender polvere per milioni di anni e mai sarebbe finito nella mia libreria.
Poi, un giorno di tre mesi fa, in maniera del tutto involontaria l’ho preso tra le mani e mi son reso conto di cosa fosse. Il diario e le ricette di Alice B. Toklas, la segretaria di Gertrude Stain. Quindi non un patchwork di brani letterari e ricette abbinate ma una storia vera; l’esperienza e la vita di tanti anni a cavallo tra le due guerre, durante l’occupazione tedesca della Francia, e poi nei salotti di Parigi, in case di campagna sparse per tutta la Gallia.
Molte sono ricette dai sapori tradizionali con cotture lunghe e molti ingredienti. Burri e salse, tartufi ma anche piatti semplici e facilmente riproducibili. Ciascun piatto ha dietro di se un perché e una storia. Il capitolo sull’omicidio in cucina è bellissimo come l’altro capitolo dove partendo da numerose ricette del gazpacho spagnolo costruisce un elenco importante di collegamenti con altre zuppe fredde come il chlodnik polacco, il cacik turco, la tarata greca.
La scrittura è quella dell’epoca, colta ma comprensibilissima, appassionata e lucida e mai troverete un qualcosa che vi disturberà. Almeno io non l’ho trovato.
Come dice l’autrice “I libri di cucina mi hanno sempre intrigato e sedotto. Anche quand’ero una dilettante dei fornelli, catturavano la mia attenzione dalla prima all’ultima pagina, persino i più noiosi, allo stesso modo in cui le storie di crimini e delitti conquistavano Gertrude”
Dopo averlo letto la voglia di riprodurre più ricette possibili è facile che arrivi. A me questa voglia è venuta ma come al solito “grandi slanci e poca volontà”. Per adesso ho realizzato soltanto la superlativa Crema di carciofi.
I biscotti di Baudelaire
Alice B. Toklas
Bollati Boringhieri, 2013
ISBN: 9788833924243