Mi frullava per la testa. In qualche programma di cucina avevo sentito, o avevo letto in qualche libro, che una gelatina montata con un grasso assume le stesse caratteristiche di una maionese.
Ho quindi deciso di provare, giusto per utilizzare quei funghi secchi che giacevano da una parte da troppo tempo.
Il risultato è stato interessante e divertente. Nulla di eccezionale ma abbastanza per farmi guardare male da mia moglie e divertire chi li ha assaggiati con noi.
La procedura è piuttosto semplice, unica cosa particolare che dovete procurarvi è l’agar agar.
Per una dose sufficiente a sfamarvi per lungo tempo, circa una tazza e mezzo o due (le dosi non ci sono che non è pasticceria):
- 1 tazza di acqua
- 1 manciata di funghi secchi
- 2 o 3 foglie di nepitella (o una punta di cucchiaino di quella secca)
- olio evo
- sale
- limone
- agar agar
Mettere in ammollo i funghi nella tazza di acqua calda e lasciarli ammollare e rilasciare i loro umori.
Filtrare l’acqua. Io faccio così: divido la carta assorbente nei fogli che la compongono, sistemo uno dei veli sopra ad un colino e filtro.
Metterla a scaldare assieme alla nepitella e filtrare ancora, regolare di sale.
Rimettere a bollire e aggiungere l’agar agar. Per questa quantità basta una punta di cucchiaio da caffè o poco più. 0,8 grammi ogni 100 grammi di liquido.
Lasciar rapprendere in frigo magari, se vi sembra scarica, con una o due foglie ancora di nepitella. Ma non esagerate.
Quando sarà bella ferma versare nel frullatore e aggiungendo l’olio a filo far montare. Aggiungere qualche goccia di limone e aggiustare di nuovo di sale.
Riporre una decina di minuti in frigo a rapprendere.
Io l’ho servita su fette di pane abbrustolite e leggermente agliate.
Se la volete un poco meno amara utilizzate olio di oliva e olio di semi in parti uguali per farla montare.