Provato a cena ad Agosto 2013
Azzate in realtà non l’abbiamo vista, per me è una strada dritta con alcune rotonde che arriva dopo essere uscito dall’autostrada che da Milano passa per Varese e poi porta in Svizzera.
Perché passarci allora? Perché la curiosità per andare a provare un ristorante, che poi solo ristorante non è, che negli ultimi mesi ha mosso così tanta curiosità e così tante parole è forte.
Perché è il ristorante con più titoli d’Italia per quanto riguarda il vino vantando un campione del mondo di sommellerie, Luca Martini, e uno dei più forti campioni d’Italia AIS di tutti i tempi, Ivano Antonini, che hanno svolto un lavoro di recupero e di formazione importante per dare il via a quest’avventura.
Il luogo, che ripeto è moto bello e adeguato (in crescere) alla tipologia di locale, è decorato tono su tono in maniera raffinata, cucina a vista e cantina che svolge anche il compito di saletta per cene private. All’interno anche una grotta di affinamento dei salumi e formaggi che arrivano da Arezzo la città da dove proviene Luca Martini.
Il locale è diviso in due zone, una dove si sbicchiera e si mangiano taglieri di salumi, formaggi e piccoli piatti che provengono dalla cucina, l’altra dove è il ristorante vero e proprio.
Il menù offre due possibilità: la prima è la stessa che si può trovare all’Osteria da Giovanna ovvero cucina aretina tipica e la seconda lascia libertà allo chef.
Abbiamo scelto la seconda ma con un occhio a quello che gli altri tavoli prendevano dal menù toscano.
In generale il tocco di chi sta in cucina ci è parso buono ma deve mettere in atto alcuni accorgimenti basilari per poter offrire, ripeto nella scelta dei piatti da lui proposti e non nei toscani che osservando ci sono sembrati ottimi, cibi più giusti rispetto a quello a cui aspira il locale.
Abbiamo iniziato con un Salmone marinato e affumicato Blend4, panna acida e erba cipollina semplice ma di buon livello, succoso e con un’affumicatura affatto invadente. La porzione è generosa e adatta ad essere divisa con un’altra persona.
Poi gli Spaghetti in crema di pomodori infusi, caprino e zeste di limone molto freschi sia all’olfatto che in bocca. Qui la dose è un poco risicata ed il caprino svolge una funzione prevalentemente di tipo tattile aumentando la grassezza del piatto. Forse però non era solo questo l’intento ma quello di accentuare l’acidità totale della ricetta. Anche in questo caso comunque piatto semplice e piacevole.
L’Agnello, patate al burro normanno, miele e lavanda è cotto benissimo e si sente in bocca l’ottima qualità dell’ovino. L’apporto di miele e lavanda è gradevole e non prevaricante aggiungendo eleganza e profumi, forse avrei osato qualcosa in più. L’unico neo mi è parso il tortino di patate leggermente troppo asciutto e dove il sapore dei due elementi caratterizzanti si perde dietro agli elementi addensanti.
Anche il Filetto di maialino, cipolle rosse, nocciole e pinoli tostati gode di un’ottima cottura. Se maiale e cipolle è un abbinamento semplice e consueto la frutta secca aggiunge sapore e croccantezza. Di quando in quando il gusto tondo delle nocciole e quello resinoso dei pinoli portano profondità. Qui però c’è un difetto di sale e di piatto. Il primo troppo poco in ognuno degli elementi cotti ed il secondo, una pietra semilavorata, scomodo e fastidioso al tatto delle posate.
Per dolce abbiamo preso Riso al latte, mandorle caramellate e piccoli frutti rossi. Un tuffo nell’infanzia gradevole e bilanciato. Non eccesivamente dolce con le note dolce amaro delle mandorle caramellate e l’acidità dei frutti rossi.
Da bere Uvaggio 2009 delle Proprietà Sperino. Semplice e fresco che andava in contrasto soltanto con l’antipasto. Vino da prezzo e di pronta beva si fa notare per la sua umile piacevolezza.
Certo nella carta dei vini c’è ben altro, c’è modo per divertirsi con vini di qualsiasi latitudine e longitudine terrestre ed economica. Ma del resto cosa c’era da aspettarsi da tali padroni di casa?
Ristorante Blend4
Via Piave 118, 21022 Azzate (Varese)
tel 0332 457632
http://www.blend4.it