Cernilli io lo odio. In senso buono ma provo rancore nei suoi confronti. Ha bevuto e provato cose che noi umani… ma è un sentimento che provo per tanti miei amici che lavorano nel mondo del vino. Chiamatela invidia o come vi pare non m’importa.
E lo odio come odio questi miei amici quando iniziano a fare l’elenco di ciò che hanno bevuto in quel posto o con quelle persone.
E purtroppo il libro dedica molto del suo spazio proprio a questo dimenticandosi quello che è il titolo. Le memorie di Cernilli sono in realtà poche; ma interessanti. Dalla facoltà di lettere al lavoro con il vino e gli incontri con Veronelli.
È però estremamente piacevole leggere come un soggetto di tale levatura riesca a raggiungere velocemente e con pochi tratti alla descrizione di un vino senza troppi fronzoli e senza intrecciarsi in una quantità di descrittori stupida ed inutile.
Il libro, unica pubblicazione a quanto ne so dell’ex curatore delle guide dei vini del Gambero Rosso, è di facile e veloce lettura concentrato com’è in un centinaio di pagine soltanto. Nell’arco di una giornata riuscirete a leggerlo facilmente. Alle 120 pagine poi dovete aggiungere un elenco dei migliori vini assaggiati ed un veloce manuale di degustazione (come lo odio!).
Però, caro Daniele, la prossima volta fai uscire qualcosa di più personale (ma senza gossip che non m’interessa) e che non dia l’impressione di qualcosa scritto per dovere di esserci; qualcosa di più legato al percorso per diventare quello che sei (come assaggiatore di vini) e meno simile ad una lezione fatta per dovere e non per passione. Perché quella passione anche se dal libro un poco emerge alla fine resta li compressa.
Memorie di un assaggiatore di vino
Daniele Cernilli
Einaudi, 2006
ISBN: 978-88-0615-904-7