“Mangia io” ovvero delle soddisfazioni che danno i figli

Domenica pomeriggio porta noia se devi restare a casa. Mia moglie sonnecchiava sul divano e l’uomo nuovo di casa si applicava nell’ineguagliabile arte di fare file di automobiline e altri oggetti.

Io guardavo lui e lei che dentro a quella domenica lenta avevano trovato una loro dimensione. Io mi giravo i pollici.

Sono andato alla libreria e ho cominciato a riguardare i libri dei grandi chef pubblicati qualche anno fa da Il Sole 24 ore.

Guardo Aimo e Nadia, poi Il PescatoreCaino e JoiaPinchiorri e poi Cracco.

A quel punto il ragazzo si è fiondato sul divano, mi si è seduto accanto e indicando la foto su cui ero, le verdure essiccate al naturale, ha detto “Bonooo! Mangia io”. Probabilmente gli ricordavano le patate fritte.

Poi ha voluto che gli facessi vedere tutte le foto e che gli leggessi tutti i titoli delle ricette e ad ogni foto indicava cosa attirava la sua attenzione commentando con “Bono!” o “Mangia io!” o “Piace io!”.

Quando abbiamo chiuso mi ha spinto via dal divano dicendo “Vai!”, ho chiesto “Ti preparo qualcosa da mangiare?”. Si è accontentato di pane e prosciutto cotto.

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