Standage è un giornalista dell’Economist e mette in evidenza come esista una fortissima relazione tra cibo ed evoluzione. Non soltanto con l’evoluzione del genere umano come specie, non serviva certo un libro, ma come spinta per l’evoluzione tecnica. Di come i sistemi politici lo abbiano sempre utilizzato come primaria macchina di sostentamento del potere e delle lotte.
Potremo sintetizzare il libro nell’affermazione di Jean-Anthelme Brillat-Savarin: “Il destino delle nazioni dipende dal modo in cui si nutrono” che difatti è posta ad inizio del volume come estrema sintesi del lavoro che seguirà.
Per Standage l’introduzione circa 10000 anni fa dell’agricoltura è stato il via della modernità, o meglio di quel lento ed inesorabile moto che ha portato dalla comunità di pari alla stratificazione sociale.
In realtà l’autore in queste 250 pagine non parla di cibo, ma questo è il mezzo attraverso cui raccontare la storia. Una storia economico-sociale dell’umanità che parte appunto dall’addomesticamento delle varie specie vegetali ed animali fino ad arrivare in appendice ad affrontare i temi più attuali: l’uso delle colture per produrre combustibili, la genetica, la fame e lo sviluppo.
Una storia commestibile dell’umanità
Tom Standage
Codice Edizioni, 2010
ISBN: 9788875781408