Probabilmente, la maggioranza di noi, ha conosciuto Bourdain nei canali tematici di Sky e lo ha invidiato. Chi per i viaggi, chi per quello che mangiava, chi per la capacità di bere e fumare senza tregua e chi per tutto quanto. Gli altri, sempre sui soliti canali, lo hanno trovato insopportabile.
In questo libro Bourdain pare più pacata ma sempre preciso e tagliente, perde d’irriverenza, perde in sesso droga e rock n’roll e guadagna in stile. Analizzando la situazione della gastronomia e dell’industria del cibo americana riesce a dare un affresco lucido che sarebbe facile adagiare sull’intero mondo gastronomico occidentale. Per molti versi riprende, amplia, alcuni dei temi trattati in “Avventure agrodolci”.
Piacevole nella scrittura e nei tempi il libro si lascia leggere, basta essere un po’ sensibili a questi argomenti, in pochi giorni (2/3 sono sufficienti) senza bisogno, ogni qualvolta si interrompe la lettura, di tornare indietro perché non si rimembra un passaggio.
Ma non cercateci ricette, suggerimenti per la cottura del dingo o che sapore ha il verme delle palme da olio. Neppure come si prepara un uovo. Nulla, introvabile.
Bellissimo il capitolo sul pulitore di pesce.
Al sangue
Anthony Bourdain
Feltrinelli, 2011
ISBN: 9788807172038